Monte Amaro : La vetta più alta della Maiella
Monte Amaro – La vetta più alta della Maiella
Scopriamo insieme la seconda vetta degli Appennini
Conosciamoci
Benvenuto nel nostro blog! Sono Samuele Santilli, storico dell’arte e Guida Ambientale Escursionistica, sono il fondatore di “Maiella Escursioni”, attività che si occupa dell’accompagnamento guidato in ambiente montano e della gestione di strutture turistiche in Abruzzo! Oggi scopriremo insieme il “Monte Amaro”, la cima più elevata del Parco Nazionale della Maiella, parleremo di natura e geologia, ma anche di sport e trekking, spiegheremo come raggiungerla e parleremo dei suoi aspetti caratteristici. Scopriremo i motivi che la rendono una vette più amate dagli escursionisti!
Scopriamo di più sul Monte Amaro..
Monte Amaro come detto in precedenza è la cima più alta del PNM (Parco Nazionale della Maiella), con i suoi 2793 metri sul livello del mare è la seconda vetta per elevazione di tutta la catena degli Appennini. Le uniche montagne del Centro-Sud Italia che precedono per altitudine il Monte Amaro sono il “Gran Sasso” e l’ “Etna“; il primo con una differenza di soli 100 metri, con i suoi 2912 mt s.l.m. e l’Etna (Il più alto vulcano attivo della placca euroasiatica) con i suoi 3357 metri.
Tutti gli amanti del trekking sognano di raggiungere quest’ambita meta almeno una volta nella vita, ampie distanze e dislivelli da record rendono l’ascesa una vera sfida. Questa stupenda attività è ricca di spettacolari bellezze paesaggistiche, ma nasconde molte insidie, per questo è consigliata esclusivamente ad un pubblico di escursionisti esperti.
In viaggio sulla Luna
Spesso mi capita di dover descrivere ai miei clienti la vetta del Monte Amaro, ne rimangono affascinati, entusiasti ed attratti dall’aura di mistero e bellezza che lo avvolgono..
Inizio sempre dalla descrizione del terreno presente sull’alta quota della Maiella, ovvero un’apia distesa semi-desertica ricoperta da materiale simile ad una sottile ghiaia, frutto dell’erosione e dalla forma acuminata.
La “Ghiaia” è intervallata da sporadici ciuffi erbosi e particolari cespuglietti fioriti, i quali nel corso della loro storia evolutiva si sono uniti per resistere ai forti venti d’alta quota.
L’ambiente in cui ci troviamo è un vasto altopiano da cui svettano diversi rilievi montuosi, l’area è raggiungibile tramite profonde valli o i molti canaloni ghiaiosi presenti sulla Maiella, chiamati nel dialetto abruzzese “Rave”.
Su questa immensa distesa semi-desertica troviamo le cosiddette “Doline”, veri e propri crateri lunari dall’aspetto fantascientifico, ma in realtà sono stati creati dal collasso di piccole cavità sotterranee e generate dai fenomeni carsici mediante lo scioglimento del “Carbonato di calcio”.
La vetta di Monte Amaro ricorda un’enorme collina ghiaiosa, del tutto diversa da quella del Gran Sasso: stretta, acuminata e strapiombante. Arrivati sulla sommità del Monte Amaro troviamo ad accoglierci il caratteristico rifugio color rosso-fuoco “Il Bivacco Pelino”, il più famoso dei rifugi della Maiella, dalla particolare forma a cupola, composto da pannelli triangolari e contornato da oblò che lo fanno assomigliare ad una specie di modulo lunare.
(Approfondiremo la storia del Bivacco nel prossimo articolo..). Svetta sul rilievo l’inconfondibile croce posizionata poco distante dal bivacco e realizzata da barre saldate di ferro e riempita dagli escursionisti con piccole rocce.
Raggiungere questa vetta è a mio parere una delle sensazioni più belle che si possa provare: felicità, emozione, stupore e soprattutto un grande soddisfazione pervade il nostro corpo; mentre lo spettacolare panorama di una natura così selvaggia riempie i nostri occhi.
Tutto intorno a noi si apre a 360° un paesaggio maestoso, che spazia dalle montagne del Gran Sasso alla Costa dei Trabocchi, in lontananza i rilievi del Molise e del PNALM (Parco Nazionale Abruzzo Lazio e Molise).
Come raggiungere Monte Amaro..
Per raggiungere la vetta è possibile percorrere diversi itinerari, sono tanti i sentieri del Parco Nazionale della Maiella che conducono sul Monte Amaro e tutti hanno in comune elevate distanze e faticosi dislivelli. In quasi tutti i percorsi si affronta nella parte iniziale e centrale dell’itinerario la porzione più consistente di dislivello totale, questa è una caratteristica dovuta alla particolare conformazione orografica della della Maiella..
Dei tantissimi itinerari percorribili abbiamo riportato i quattro più conosciuti e frequentati dagli escursionisti, decisamente notevoli per le loro caratteristiche ambientali e paesaggistiche.
Verso Monte Amaro: Dal Blockhaus/Rifugio Pomilio di Rapino (CH) attraverso il “Sentiero del Parco”
L’itinerario più conosciuto e frequentato per raggiungere la vetta di Monte Amaro è senz’altro quello del Blockhaus, con partenza dal territorio comunale di Rapino (CH). Questo itinerario è spesso scelto in virtù della sua posizione strategica, legata alla migliore viabilità e ai collegamenti presenti con i principali centri abitati dell’area: Chieti, Pescara e Lanciano.
Il percorso inizia all’interno di una mugheta, dopo pochi minuti ci lasciamo alle spalle il famoso rudere del “Blockhaus” (fortino in legno costruito dagli austriaci per reprimere il fenomeno del brigantaggio) e la bellissima “Tavola dei Briganti” (Incisa nella roccia dagli stessi briganti nell’800). Si sale sempre più su in direzione del caratteristico rifugio giallo: “Il Bivacco Fusco” e del maestoso “Anfiteatro delle Murelle” , si procede poi in direzione del “Monte Focalone” e di “Cima Tre Portoni”, alzando lo sguardo si ergerà sopra di noi la vetta del Monte Amaro; non ci ci resta che affrontare l’ultima ascesa e raggiungere così la vetta più ambita della Maiella!
Dalla Valle di Fara seguendo l’H1 – Fara San Martino (CH) a Monte Amaro
A causa del suo elevato dislivello questo è l’itinerario più difficile e lungo dei quattro. Parte dalle famose “Gole di San Marino”, dal piccolo borgo di Fara San Martino, conosciuto per la sua produzione di pasta, esportata in tutto il mondo!
La “Valle di Fara” è considerata una delle valli più lunghe d’Europa, tanto da essere ripartita i 3 aree distinte e indicate con toponimi differenti: Valle di Santo Spirito, Valle di Macchialunga, Val Cannella.
Si parte da 400 metri di altitudine e per arrivare alla vetta del Monte Amaro si completa un dislivello totale di circa 2400 metri. La salita è graduale e presenta pendenze moderate, come prima tappa percorreremo la Valle di Santo Spirito, in cui troviamo il Monastero di San Martino in Valle e le Gole, continuiamo all’interno nel bosco della Valle di Macchialunga, per poi uscirne e raggiungere la Val Cannella in cui troveremo un punto intermedio per la sosta alla “Fonte Milazzo”. Proseguiamo nella Valle fino al “Rifugio Ciro Manzini”, punto di appoggio per i pernottamenti in alta quota.
Una volta raggiunto il rifugio, rimarrà solo un’ora di tragitto per la vetta del Monte Amaro.
Il nostro consiglio è quello di dividere quest’attività in più giornate, pernottando al Rifugio Manzini per poi raggiungere la vetta del Monte Amaro il giorno seguente. Sconsigliamo di percorrere questo itinerario se si è alle prime armi con il trekking, o non si ha un’ottima preparazione fisico/sportiva.
Da Palena (CH) – Guado di Coccia, Tavola Rotonda e Grotta Canosa seguendo il “Sentiero del Parco”
Uno degli itinerari più completi e dal notevole valore paesaggistico è il sentiero con partenza da Palena (CH), il quale offre uno dei panorami più belli della Maiella: la veduta del Monte Porrara dal balcone naturale di “Serra Carracino” (Luogo in cui si racconta che più di 2000 anni fa ebbe luogo il patto di alleanza tra le popolazioni italiche dei Sanniti-Carricini e dei Peligni).
Il comune di partenza, Palena (CH), è uno stupendo centro abitato abruzzese famoso per essere il “Paese delle orchidee” ed è uno dei “Borghi più belli d’Italia”. Si parte dalla località “Piazzale del Guado di Coccia” a circa 1100 metri di altitudine dal parcheggio degli impianti sciistici dismessi. Saliamo in direzione Ovest per raggiungere il “Guado di Coccia”, distante circa 4 km dal piazzale, situato a 1674 metri. Sosta, spuntino e ripartenza in direzione delle temibili “Piste”, in cui si affronterà il dislivello più consistente dell’itinerario; (circa 700 metri totali). Il secondo obbiettivo è “Cima di Tavola Rotonda” posizionato a 2403 metri s.l.m., superiamo il “Canyon della Sfischia” e attraversiamo un ampio altopiano desertico chiamato “Fondo di Femmina Morta”, costeggiamo sulla destra il “Monte Macellaro”. Iniziamo l’ascesa su una cresta ghiaiosa che ci porterà in alto, al disopra della “Valle di Femmina Morta” e poco dopo alla famosa “Grotta Canosa” posizionata a quasi 2600 metri, (ultima meta intermedia prima dell’assalto alla vetta di Monte Amaro). Ultimo sforzo da compiere per l’ascesa alla vetta sono i 200 metri di dislivello che ci separano dal “Bivacco Pelino”.
Da Pacentro (AQ) a Monte Amaro, passando da Fonte dell’Orso e Fondo Maiella, attraverso il P5-P1 e P
E’ l’Itinerario più adatto per chi vuole salire per la prima volta sul Monte Amaro, è il percorso più breve dei quattro sia in termini di chilometri che di dislivello.
Si parte dalla sbarra rossa in Località Fonte di Nunzio nel territorio comunale di Pacentro (AQ). Superata “Valle Cupa” percorreremo sin da subito il lungo bosco di faggio del “Cesone” che ci condurrà alla piccola “Fonte dell’Orso”; da cui sgorga un piccolo e freschissimo rivolo d’acqua. Usciti all’esterno della coltre boschiva ci troviamo al cospetto dell’imponente canale di “Fondo Maiella”.
Affrontiamo una ripida salita all’interno del ghiaione di Fondo Maiella, raggiungendo la località denominata “Forchetta Maiella”, dopo una breve sosta e controllo dell’attrezzatura si parte in direzione del “Fondo di Femmina Morta” (Vasta distesa semi-desertica che prende il nome dal suo paesaggio impervio e che richiama la paura e la morte). Si arriva a “Grotta Canosa” e dopo circa un’ora affronteremo l’ultima salita che ci porterà sulla vetta del Monte Amaro.
Consigli utili..
I miei consigli per chiunque intenda raggiungere questa spettacolare vetta abruzzese è sicuramente avere una preparazione tecnico/fisica adeguata, un buon equipaggiamento di base e non soffrire di particolari patologie che possano compromettere il normale svolgimento dell’attività sportiva. Ricordatevi sempre di rispettare la montagna, l’ambiente e gli animali, controllate le previsioni meteo prima di partire, non abbandonate mai i sentieri ufficiali del Parco, non chiedete troppo a voi stessi, bisogna sapere anche quando dover rinunciare, non c’è alcuna vergogna nel tornare indietro, l’importante è non mettersi a rischio !
Se non siete sicuri dell’itinerario da percorrere è sempre meglio affidarsi ad una figura professionale adeguata, che ci conduca in sicurezza e ci possa mettere al corrente di tutti i pericoli a cui siamo esposti.
Samuele Santilli 20/02/2024
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Se sei interessato invece a raggiungere questa bellissima vetta in compagnia di una guida o chiedere una consulenza ad un esperto sulla tua preparazione tecnico/sportiva non esitare a chiamarci: +39 376 159 4011
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